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La scorsa settimana mi è capitato di discutere in merito all’usabilità di un progetto con un cliente e mentre parlavamo mi sono reso conto di come certi cliché ormai appartengano alla vita quotidiana tutti i digital designer, dal classico «la gente non scrolla» alla tanto temuta metafora del ketchup.

Ne abbiamo raccolti e spiegati alcuni:

«Non sei il tuo utente»

Stamparci un poster e appenderlo sopra al computer non sarebbe abbastanza: questo è un promemoria che dovrebbe ricordarci che non si sta progettando il prodotto per persone come noi, con i nostri interessi. È spesso utilizzato come un modo per incoraggiare a fare più ricerca sugli utenti in un progetto.

 

«Se Henry Ford avesse chiesto alla gente cosa volesse, gli avrebbero detto cavalli più veloci»

Lo sentite anche voi in lontananza? Questo suono di arrampicata sugli specchi? Solitamente utilizzato per controbattere alla dichiarazione precedente, quando inizi a realizzare che non avrai tempo o denaro per fare abbastanza ricerche sugli utenti.

 

«Stiamo testando il design, non le tue abilità»

Disclaimer fornito agli utenti all’inizio di una sessione di test per farli sentire meglio di essere un po ‘stupidi.

 

«The content is the king»

Un argomento abbastanza forte per convincere tutti a spostare la scadenza perché non hai ricevuto il contenutoche andrà nella pagina che stai progettando.

 

«Non sottovalutare mai la stupidità dell’utente»

Mai come in queste settimane mi sono convinto di questa frase. Un modo efficiente, e anche l’unico, di esternalizzare la propria responsabilità di fornire agli utenti un contesto sufficientemente chiaro in modo che sappiano cosa fare.

 

«Le persone non scrollano»

La dichiarazione più offensiva che puoi lanciare a un designer.

 

«Le persone sono abituate a “scrollare”. Pensa a come usi Instagram»

Il mio cavallo di battaglia: un educato modo di controbattere alla dichiarazione precedente. L’esempio di Instagram può essere sostituito da qualsiasi altro prodotto basato sui feed da cui il tuo interlocutore potrebbe essere dipendente.

 

«Tutte le pagine dovrebbero essere accessibili in tre clic»

Semplicemente. No.

 

«I designer dovrebbero saper programmare?»

La domanda più gettonata dal pubblico quando ad un evento di design cala il silenzio.

«Se pensi che un buon design sia costoso, dovresti considerare il costo del cattivo design»

Un modo passivo-aggressivo di spiegare ai clienti che non farai sconti.
Di solito non funziona.

«Non puoi progettare un’esperienza: le esperienze sono troppo soggettive per essere progettate»

Un argomento usato dai colleghi che stanno esaurendo le cose da dire per smontare il tuo progetto, ma che in qualche modo vogliono ancora sembrare intelligenti.

«Lasciamo decidere agli utenti»

Nessuno di noi vincerà questo dibattito senza fine, quindi dovremmo dire questa magica frase per mettere fine al tutto e far testare il progetto all’utente finale. E alla fine, lo sai, ti dimostrerò che avevo ragione!!!111!!1!!!11!!!

«Gli utenti su mobile sono distratti»

Banale e fuori luogo generalizzazione fatta da qualcuno che pensa ancora che il caso d’uso principale per i dispositivi mobili sia on-the-go, mentre si fa la spesa e contemporaneamente si cerca di domare un cavallo selvaggio.

 

«Non conosci quello che non conosci»

Ma dai? Onestamente, nessuno lo sa.
 

«Gli utenti non leggono»

Un argomento utilizzato fin troppo spesso per convincere i clienti e le parti interessate a tagliare metà del testo. Se hai letto fino a questo punto, sei la prova vivente che questa affermazione non è vera.
Ne abbiamo dimenticato qualcuno?