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Abbiamo iniziato il 2017 con la volontà di confrontarci in prima persona con la realtà in cui viviamo.
Ed eccoci qui, pochi mesi dopo, a cogliere al volo l’opportunità di partecipare ai tanto rinomati Digital Design Days 2017, evento di 3 giorni tenutosi presso La Fabbrica del Vapore a Milano l’1,2 e 3 giugno.

Incontrarsi e confrontarsi con creativi pieni di talento è stato davvero stimolante!
Un ambiente informale, fatto apposta per imparare e fare networking.

Di seguito un video con alcuni nomi degli storyteller visionari e pensatori innovativi che ci hanno ispirato, insegnato ad affrontare le sfide e le opportunità che ci attendono oggi e nel futuro.

Hey oh, let’s go.

Day 1

Il primo incontro della giornata di giovedì 1 si è tenuto con l’Italian Digital Transformation Team, il quale ci ha parlato di progetti dedicati a sviluppatori e designer per migliorare la pubblica amministrazione (PA). Un incontro breve ma interessante, che ci ha permesso di comprendere come si sta digitalizzando la pubblica amministrazione.

Andy Dahley

È il turno di Andy Dahley, un tizio qualsiasi, si occupa solamente di Ricerca e Design all’interno di Google.
Con lui si è a lungo discusso di AI (Intelligenza Artificiale).

Perché ora sarebbe il momento giusto per investire nell’Intelligenza Artificiale?

  • Tecnologie e algoritmi infatti sarebbero ora abbastanza avanzati;
  • Gli hardware abbastanza veloci per riuscire a supportare tutta la grande elaborazione di dati;
  • Moltissimi dati online;
  • Servizi Cloud da parte di moltissime compagnie.

Come sostenuto anche da Andy, effettiviamente «Research & Design is hard».
L’investimento economico e di tempo è considerevole, ma anche noi siamo sicuri che ne varrebbe la pena.

Si è parlato quindi di Machine Learning. Ma quale sarebbe la definizione esatta?
Secondo Andy Dahley:

«Machine Learning is giving computers the ability to learn without being explicitly programmed.»

E come lavorerebbero esattamente queste intelligenze artificiali?

 

Matias Corea

È il turno del founder dell’ormai famosissima piattaforma online per condividere e scoprire lavori creativi: Behance.
La conferenza tenuta da Matias Corea è stata molto semplice, ma allo stesso tempo illuminante. Lavorando per diversi dj e locali, ha trovato un suo personalissimo modo di esplorare i confini della grafica e delle possibilità di espressione. È allora che ha sviluppato la consapevolezza di quanto sia importante l’aspetto della comunicazione nel design.
Quello che più mi ha colpito è stata una considerazione sul lavoro dei designer e il rapporto con il cliente: molto spesso quest’ultimo esige modifiche o aggiunte supeflue, che intaccano l’efficacia del progetto proposto inizialmente.

A quanti di voi sarà capitato di modificare radicalmente un progetto per volontà del committente? In questi casi è necessario dimostrare la nostra professionalità ed essere in grado di guidare il cliente verso la giusta strada.

E questa foto esprime al meglio questo concetto:

Ma ciò che Matias Corea ritiene più importante è la libertà di lavorare serenamente, seguendo i propri interessi e le proprie passioni.

Citando Richard Saul Wurman, chiude il suo discorso così:

«When i’m asked “what do you want in life” I say I want interesting days

d’altronde

 

 

Epic Agency

EPIC è l’acronimo di “Every Pixel Counts”, ogni pixel conta, ogni dettaglio e particolare è importante.
Diciamolo chiaro, dietro il vostro fantastico portfolio c’è una cruda realtà: il processo di produzione è un incubo!
Noi tutti lottiamo per gestire progetti in modo efficiente, cercando di aumentare nello stesso tempo la qualità e la creatività.

In questo incontro, Benoit, uno dei quattro co-fondatori e Managing Partner di EPIC, ci ha mostrato alcuni lavori, che potrete trovare anche nel loro sito.

Ciò che davvero è fondamentale in qualsiasi portfolio è: CONTENT FIRST!
Prima di qualsiasi fantastica presentazione con effetti speciali, pensate bene a ciò che davvero intendete comunicare.

Senza dubbio EPIC è un’agenzia con un know-how incredibile.
Ci hanno raccontato il loro modo di lavorare, mantenendosi sempre aggiornati.

Questo schema non è certo nulla di innovativo, ma rappresenta perfettamente il loro approccio al progetto, nonché la funzione che ogni componente del team di lavoro dovrebbe avere.
Infatti, EPIC mantiene sempre allenati i propri dipendenti con alcune semplici, ma efficaci iniziative:

  • Workshop: 1 volta ogni 2 mesi tutti i dipendenti di EPIC devono frequentare un workshop, dedicato ai tools, al coding, al motion design ecc, per migliorare le proprie skill;
  • Discover lunch: 1 volta al mese 1 persona o un gruppo di persone cucina per i propri colleghi e prepara una presentazione in merito ai propri interessi, per dare vita a un brainstorming che può portare allo sviluppo di nuove idee e progetti;
  • Wowshops: un team composto da un designer e uno sviluppatore deve creare una “wow thing” fruibile da browser e presentarla allo studio in 15 min. Questo serve per migliorare il rapporto lavorativo tra i dipendenti e scoprire nuove tecnologie;
  • Conference: ultimo ma non meno importante è il “Team out of the cave“, ovvero l’impegno da parte di tutto lo studio di partecipare almeno a 3 conferenze ogni 2 anni.

 

Your Majesti Co.

Your Majesty è uno studio tecnologico e di design con sedi a New York, Amsterdam e San Paolo, che progetta prodotti digitali ed esperienze per brand come Netflix, Adidas, Samsung, Spotify, BMW, Universal Music Group, Bentley, Absolut, American Express e Red Bull.
Durante questo incontro ci hanno presentato svariati progetti, tra cui alcuni davvero “sperimentali”.
Tra questi il curioso May 1 Reboot, un evento globale di lancio di siti web, a cura di Your Majesti Co, grazie al quale sono stati in grado di lanciare 3.000 siti in un solo giorno.
Tutto questo rende stimolante il lancio del proprio sito online, poiché:

  1. ci da l’opportunità di fissare una deadline irremovibile;
  2. permette, una volta lanciato il sito, di esplorare il lavoro di altri creativi, sviluppato nello stesso periodo.

Ma quello più innovativo è sicuramente Tele2, un prodotto testato su 9 ragazzi che ha ispirato 10 milioni di svedesi sulle infinite potenzialità di Internet, raccogliendo oltre 100GB di dati.
Sono state trasmesse in diretta nove personalità uniche, tra cui l’attore svedese Joel Kinnaman (The Killing, Robocop, Suicide Squad e House of Cards) dando la possibilità agli utenti di vedere ciò che vedono, ascoltare ciò che sentono, e leggere le loro emozioni. Il sito è diventato un portale audiovisivo in prima persona per gli spettatori.
Ai nostri colleghi markettari interesserà sapere che questo progetto ha avuto all’interno dei social network un reach di 36.000.000 di utenti.

 

Stefanie Posavec

Come designer, Stefanie utilizza la raccolta di dati e la loro visualizzazione come processo base per i suoi progetti, prendendo i dati apparentemente “freddi” e utilizzandoli per comunicare messaggi “caldi”, soggettivi e spesso emotivi. Nel suo intervento, Stafanie Posavec ci ha esposto le sue ricerche sul come rendere i dati più coinvolgenti, memorabili e accessibili a un pubblico inesperto e ha sottolineato come, in un’era di dati sempre crescenti, un designer possa rendere più disponibili e comprensibili alle persone i dati dietro concetti strutturati.
Di seguito un esempio di come i noiosi dati siano stati trasformati in un prodotto tangibile:

I dati possono quindi diventare arte? A quanto pare sì.
Stefanie ha infatti recentemente completato un progetto lungo un anno, in collaborazione con Giorgia Lupi, chiamato Dear Data, in cui le due designer hanno raccolto e disegnato i propri dati su cartoline da inviare l’una all’altra. Questo progetto è stato nominato per l’illustre esposizione Designs of the Year 2016, all’interno del Design Museum di Londra; inoltre, è stato pubblicato anche un libro a riguardo, edito da Particular Books (Penguin Random House UK) e Princeton Architectural Press (USA).
Le 104 cartoline e album di schizzi che formano il progetto sono conservati nella collezione permanente del MoMA di New York.

Riguardo Dear Data, Stefanie Posavec racconta: «Ogni settimana, per un anno, abbiamo raccolto e misurato particolari tipi di dati delle nostre vite, lavorandoli fino a creare disegni su fogli grandi quanto una cartolina e poi spedendoli da una buca delle lettere inglese (Stefanie) o americana (Giorgia)! Alla fine, la cartolina arrivava sempre, insieme a qualche segno del viaggio attraverso l’oceano e i continenti: è stata una specie di lenta trasmissione di informazioni.»

 

Day 2

Inutile dirvi quanto sono arrivato gasato al secondo giorno che subito è cominciato con uno degli speech più interessanti delle 3 giornate.

Barcelona 360 VR

La parola a Dot Lung (di cui mi sono perdutamente innamorato) una consulente internazionale di Social Media Strategy e co-fondatrice di 360VR.BARCELONA, agenzia creativa di realtà virtuale e produzioni a 360°.
Il loro obiettivo è quello di aiutare gli imprenditori e le aziende creative a sviluppare strategie di comunicazione digitale per massimizzare la potenza dei social media e della realtà virtuale, massimizzando così il successo del loro marketing online.
Come potrete immaginare dal nome dello studio, l’intervento di Dot Lung si è concentrato soprattutto sulla Realtà Virtuale e le potenzialità di questa nuova tecnologia.

Si comincia con un’affermazione che arriva come un mattone in faccia e rivela tutta la potenza di questo strumento:

Chi di noi non perderebbe volentieri decine di minuti immergendosi in un’ambiente differente da quello in cui si è?
Al momento esistono 4 piattaforme che supportano i contenuti VR:

  • Facebook;
  • Youtube;
  • Periscope;
  • Vimeo 360.

Immaginate le potenzialità di tali strumenti applicati a settori come il giornalismo.
È necessario infatti sapere che su Facebook i contenuti a 360° producono un maggiore engagement organico, invogliando circa il 66% degli utenti a soffermarsi e interagire con questi.
I video a 360, inoltre, sono molto più memorizzabili rispetto ai video tradizionali, poiché permettono di vivere un’esperienza più significativa per lo spettatore.

Ovviamente il signor Mark non si è fatto trovare impreparato a questa innovazione tecnologica. Alcuni di voi avranno già sentito parlare di Facebook Spaces che permette di creare il proprio avatar virtuali per interagire con gli amici attraverso VR.

Qualcuno di voi potrebbe trovarlo inquietante. È comprensibile. Eppure, sono sempre più convinto che questa sarà la strada che seguiremo nei prossimi anni.
La tecnologia VR sarà sempre più accessibile, per questo motivo i nuovi creatori di contenuti avranno molte più responsabilità.

TAVO

La giornata è preseguita con TAVO, uno studio focalizzato su arte e creatività con sede a Madrid, fondato da Tavo Ponce nel 2004.
Tavo è sempre stato a metà strada tra la realtà, il 3D, la tipografia e l’animazione. (A S S U R D I).
L’incontro è stato un viaggio attraverso i progetti dello studio, i loro clienti, il loro modo di lavorare e le loro sfide più recenti.

 

Tra i vari lavori, TAVO Studio si è occupato anche della realizzazione del video di presentazione dell’Annual AWWWARDS del 2015.

 

Echolab

La mattinata è continuata con una bomba dietro l’altra. Gavin Little è un Sound Designer e Music Producer con sede a Dublino.
Gavin si è fatto conoscere unendo i movimenti con i suoni in una fusione perfetta all’interno dei suoi lavori. Appassionato di cinema, musica ed elettronica, la carriera di Gavin è iniziata come graphic designer, per poi proseguire come visual designer e quindi motion designer.

Nel 2001 fonda Echolab, per concentrarsi esclusivamente sulla creazione di tracce audio per spot pubblicitari, trailer di film, corto/lungometraggi, esperienze VR e tutto ciò che si muove, con risultati a dir poco impressionanti.

Tra i suoi clienti nessuno di famoso:

Durante il DDD 2017 abbiamo avuto il piacere di vedere alcuni dei suoi progetti, e che dire, siamo rimasti tutti a bocca aperta.

 

Watson DG

«Watson Design Group è una boutique creativa specializzata in Digital Storytelling e Online Development.
Un team fantasioso, innovativo e spinto dalla passione per il design interattivo.»

Non me ne vogliate ma questi sono stati i miei appunti:

Tuttavia ammetto che hanno presentato un progetto davvero curioso.
Per promuovere il film Ex Machina al SXSW Conference & Festivals hanno portato la protagonista su Tinder, con risultati davvero simpatici ed efficaci.

Nel caso aveste la fortuna di dover promuovere un prodotto utilizzando un volto noto del mondo dello spettacolo, questa potrebbe essere una buona idea!

 

Immersive Garden

Immersive Garden è un team di creativi digitali con sede a Parigi, premiato a livello internazionale per più di 20 progetti, fondato dall’art director Dilshan Arukatti. Dilshan sperimenta con passione da più di dieci anni nuovi modi di far vivere al mondo esperienze digitali significative che toccano (e toccheranno) le persone nelle più profonde emozioni, rendendole memorabili nel tempo.
Di questo studio avevo già avuto il piacere di ammirare qualche progetto, ignorando però fosse opera loro.

Secondo l’approccio di Immersive Garden, esistono due tipologie di sito web:

  1. esperienziale;
  2. di servizio.

Ciò che più importa è quello che l’utente prova durante l’esperienza di navigazione. Sempre.
A prova di ciò, un ottimo esempio è il loro sito per ACME, azienda di trasporti.

«Motion design is not an overlay»

 

RESN

Partendo dal presupposto che presentandosi con “WE’RESN” per me avevano già vinto tutto, RESN è un’agenzia creativa che condivide la nostra ossessione per il digitale.
La loro visione singolare è quella di infettare le menti con esperienze interattive e storie digitali che stupiscono e sorprendono.
RESN è una delle agenzie digitali più premiate al mondo. Sono stati inseriti nella FWA Hall of Fame ed inclusi nella Advertising Age’s A-List.

Dal 2004 hanno lavorato al confine tra sviluppo interattivo e design. Dai primi approfondimenti e strategie fino alla progettazione e allo sviluppo di alta qualità, RESN collabora con i loro clienti in ogni fase, per definire una forte identità e comunicazione attorno al loro marchio. Durante lo speech hanno illustrato alcuni progetti, uno per ciascuna delle caratteristiche che dovrebbero comporre il lavoro del digital designer:

 

 

Day 3

Inizia la terza giornata: 9.30 sono già sul posto. Oggi voglio la prima fila!

Monochrome

Monochrome è studio francese con sede a Parigi che si occupa prevalentemente di 3D e Realtà Virtuale.

Lo speech è iniziato con una panoramica sulle nuove tecnologie che da qualche tempo hanno iniziato a presidiare il web:

Alcuni di voi probabilmente avranno già avuto modo di testare i bot su Facebook: rappresenteranno la nuova concezione di web nel futuro?

Tornando a parlare di VR, Monochrome sostiene che la Realtà Virtuale possa essere il nuovo media per veicolare l’arte. Affermazione non troppo azzardata, poiché alla Biennale Arte 2017 sono molte le installazioni e opere fruibili attraverso questa tecnologia.

 

«VR is a new User Experience»

È davvero questa la strada verso la quale ci stiamo muovendo? La Realtà Virtuale permette all’utente di interagire con l’ambiente all’interno del quale è calato. Sarà questo il futuro delle esperienze di navigazione?
Ma quali competenze occorrono per riuscire a sviluppare un progetto in Realtà Virtuale?

Ma attenzione, non tutto è oro ciò che luccica. Esistono infatti ancora dei fortissimi limiti alla crescita di questa realtà, tra cui:

  1. l’impossibilità di fornire un servizio VR b2c, poiché il consumatore finale non dispone ancora di un headset proprio;
  2. non è ancora “social”;
  3. Non è ancora connessa al web;
  4. non ci sono piattaforme dedicate esclusivamente alla pubblicazione di questi contenuti.

 

VR is the new hope

 

Future Deluxe

Future Deluxe combina design, tecnologia ed animazioni per la produzione di contenuti creativi innovativi. Sono uno studio creativo sperimentale guidato dalla ricerca, dalla tecnologia e dalla tendenza verso nuove forme estetiche e tecniche. È per questo motivo che investono moltissimo tempo nella ricerca e sperimentazione di nuove tecniche ed estetiche visive, così come nuovi processi fisici/analogici per creare immagini.

Anche il loro intervento si è basato per lo più con la dimostrazione del loro showreel.

Definiscono il loro lavoro “Designing at hyperspeed” per la caratteristica che si riscontra in ogni progetto: la velocità dei movimento e la dinamicità degli elementi.

«You don’t know what they want until you show them»

 

From Form

From Form è uno studio che mi è sorpreso, in positivo ovviamente. Lo speech è cominciato un po’ male, stavano palesemente leggendo il discorso dal monitor ed erano un po’ impacciati sul palco, nulla a che vedere con le conferenze precedenti.
Quando però hanno iniziato a mostrare i loro lavori sono rimasto a bocca aperta. Veri e propri artisti, ancora affezionati alla matita e al foglio di carta.

La loro maestria nel realizzare concretamente ambientazioni, che solo in un secondo momento vengono digitalizzate o riprese, è stupefacente.

Infatti, tra i loro lavori troviamo anche il video per i Main Titles dell’OFFF 2013.
Il making of di questo video è A S S U R D O.

Con grande stupore, inoltre, ho scoperto che From Form sono gli autori di un altro video che mi era capitato sotto agli occhi qualche mese fa, e avevo davvero apprezzato, realizzato per la WdKA.

 

Lo Siento

Nella seconda parte della giornata sono arrivati loro. La svolta. Gli ispiratori: Lo Siento.
Lo Siento è un team creativo composto da 6 professionisti che continua a lavorare su progetti nel campo del corporate design, packaging, ristorazione, web design e mostre.
L’agenzia pluripremiata ha come caratteristica principale quella di un approccio fisico e materiale per soluzioni grafiche, in un disegno in cui la grafica e l’industrializzazione coesistono, in una costante ricerca di sinergie con i processi artigianali.

Un nome, una garanzia.

La manualità con la quale eseguono gli elaborati che successivamente diventano prodotti bidimensionali è incredibile.

In occasione di un party in Terrazza Martini a Milano, hanno realizzato un’installazione composta da piramidi di carta di diversa grandezza che danno vita al famoso logo Martini.

 

In questi lavori non esiste CTRL + Z

La loro filosofia è:

Anche Lo Siento ha voluto sottolineare l’importanza di sviluppare due tipi di lavori:

  1. per il cliente;
  2. per se stessi.

La continua ricerca e miglioramento dovrebbe essere una componente fondamentale in ogni studio.
Lo Siento, ad esempio, investe gran parte del tempo nello sviluppo di nuovi font e nello studio della tipografia, dando vita talvolta a prodotti 3D, frutto di combinazioni tra le lettere.

L’importante è divertirsi.

 

Onur Senturk

Le 3 giornate del DDD + OFFF Milano 2017 si sono concluse con l’Art Director artefice del video che avete apprezzato all’inizio di questo articolo, per i Main Titles di questa edizione.
Onur è Designer e Art Director. Ha studiato pittura tradizionale e disegno di figura, seguito da una specializzazione in animazione conclusa con il conseguimento del titolo di Bachelor of Fine Arts. Ha partecipato a diverse mostre internazionali e nazionali con opere sia in stampa che in animazione. Ha diretto Pens per Amnesty International, che ha vinto un Leone a Cannes nel 2014, seguito da altri 13 premi come Clio Awards, LIA, Eurobest, Epica, Shots Awards, Cristal e Art Director’s Club di Parigi nel 2015.

Durante il suo discorso ha raccontato il making of del video sopracitato, dimostrando abilità fuori dal comune.
Un mix di competenze che spazia dalla progettazione 3D alla fotografia e video.

Volete rivedere il video?

Questo invece è lo showreel di Onur. Gli darei un’occhiata se fossi in voi.

 

End

Si è conclusa così la mia prima esperienza al DDD + OFFF.
Che dire… è un evento incredibile, al quale non vedo l’ora di tornare.