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Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta, siamo sopravvissuti al Black Friday.

C’è chi si è ritrovato un po’ più carico di cose, e con il portafoglio un po’ più leggero, chi un pochino deluso dalle offerte, chi turbato dal bombardamento mediatico, chi si è svegliato il giorno dopo capendo che se il set di manine da mettere sulle dita aveva uno sconto dell’80% un motivo ci sarà pur stato…non scherzo, esiste e a quanto pare ha una sua utilità.

E infine c’è chi come me era semplicemente molto incuriosito dalle metriche e dall’esito finale di tutto questo gran chiacchiericcio, iniziato con almeno un mese di anticipo.

Sembra infatti che la “febbre da Black Friday” quest’anno si sia diffusa già sul finire di ottobre e la frenesia dell’acquisto a tutti i costi abbia portato i consumatori ad anticipare lo shopping e i rivenditori online a proporre sconti “flash” già dall’inizio di novembre.

 

Uno sguardo alle stelle

Partiamo dalle stime.

Quel gran colosso di Adobe, come ogni anno, ha rispolverato dalla credenza la sua sfera di cristallo per lanciare previsioni in merito al Black Friday.

Monitorando attraverso la sua piattaforma di Analytics oltre un trilione di visite in più di 4.500 siti di vendita al dettaglio, Adobe ha potuto dire la sua sull’esito del “Venerdì Nero”.

Secondo il report condiviso da Adobe, lo shopping online in America sarebbe cresciuto del 14,1% rispetto al 2018 e il giorno in cui i consumatori si sarebbero dati alle “spese folli” sarebbe stato il Cyber Monday.

Altro dato rilevante è da attribuire al ruolo che avrebbero giocato gli smartphone, portando il 58% del traffico sui siti, sebbene gli acquisti si sarebbero conclusi per il 59% da desktop.

A qualche giorno dalla conclusione dei giochi vediamo se le previsioni di Adobe si sono avverate.

 

Adobe Analytics ha fatto strike

Parliamo di cifre difficili da realizzare e che portano con sé una moltitudine di segnali specifici dei “tempi irrequieti” che ci troviamo a vivere.

Non a caso sono sempre di più i movimenti “anti Black Friday” che, se nel 2018 si affacciavano in maniera timida sulla scena sociale, già da quest’anno si sono dimostrati molto più incisivi, con l’obiettivo di schierarsi contro il consumo compulsivo, gli sprechi, lo sfruttamento delle risorse ambientali e per incentivare aziende e consumatori a compiere scelte consapevoli.

Nonostante questi nuovi trend, si sono registrati numeri da record anche quest’anno facendo incassare ai rivenditori online durante il Black Friday 7,4 miliardi di dollari (+14,5% rispetto al 2018) e 9,4 miliardi di dollari (+19,7% rispetto al 2018) durante il Cyber Monday, come si evince dal report di Salesforce.

Per comprendere la portata del fenomeno basti pensare che lunedì 2 dicembre, nel momento di massima frenesia, i consumatori americani stavano spendendo 12 milioni di dollari al minuto.

 

Acquisti “SMARTphone”

Sempre più determinante è il ruolo che giocano gli smartphone nel dirottare traffico verso i siti di vendita online, con 3 miliardi di dollari in acquisti effettuati direttamente da questi device, pari a circa un terzo di tutte le vendite.

Questo è sintomatico del peso specifico che gli smartphone hanno acquisito nelle nostre vite e delle potenzialità che mettono a disposizione per chi si occupa di marketing online e non solo.

Quest’anno, tuttavia, gli utenti continuano a preferire gli acquisti da desktop. Pertanto, se è vero che tutte le fasi che precedono la scelta d’acquisto si svolgono mentre siamo in movimento, mentre stiamo facendo altro, quando la decisione è presa, preferiamo ancora sederci comodamente alla nostra scrivania per compilare con attenzione, e con un misto di noia e tensione, tutti i campi con i nostri dati.

Questo aspetto è molto interessante per due ragioni. 

In primo luogo mette in luce l’importanza di progettare e lavorare in maniera approfondita sull’esperienza da mobile, concentrandosi su quelle che sono le varie fasi in cui l’utente si trova ad entrare in contatto con il brand, studiare i touch point, la comunicazione e gli obiettivi da raggiungere in questo stadio “preliminare”. 

Dove incontrarsi e cosa dirsi è imprescindibile alla fase d’acquisto.

Altro aspetto che non possiamo ignorare riguarda il “blocco” riscontrato dagli utenti nel completare l’acquisto da mobile. 

Il fatto che nel 59% dei casi si passi da un dispositivo mobile a un pc per finalizzare l’acquisto denota che è necessario fornire strumenti smart, che rassicurino l’utente, lo facciano sentire a proprio agio e che lo agevolino anche nei passaggi finali.

C’è infatti da chiedersi: quanti sono gli utenti che perdiamo nel passaggio da un dispositivo all’altro? Quanti trovano troppo “faticoso” o “complesso” ordinare un prodotto e per questo abbandonano il carrello?

 

Be savvy!

Che tu sia riuscito a resistere alla tentazione di acquistare il set di manine in super sconto oppure che abbia ceduto all’irrefrenabile bisogno di acciuffare tutto ciò che era in saldo, non importa.

L’importante è che anche quest’anno tu abbia imparato qualcosa. 

Se così non fosse ti lascio con uno spunto di riflessione: quand’è che una strategia per sfruttare la “febbre da Black Friday” passa da essere un metodo polite a un’arma a doppio taglio che danneggia l’immagine del brand? 

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