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Forza, ammettiamolo, chi non ama usare le emoji?

In alcuni casi potreste usarne così tante nello stesso messaggio da essere considerati un dei “boomer“, ma la forza comunicativa di quelle faccine è notevole.
Sono pronto a scommettere che tra gli ultimi 10 messaggi che hai inviato o ricevuto sul tuo telefono, c’è almeno un’emoji.

È difficile evitare completamente l’utilizzo di emoji al giorno d’oggi, e non solo per le generazioni più giovani, anzi anche le generazioni più adulte hanno abbracciato gli emoji (se non addirittura di più).

Mia madre, una donna sulla cinquantina, a volte risponde ai miei messaggio SOLO con emoji.
Quella con il “pollice in su” è indubbiamente la sua più utilizzata.

In ambito tech, le start-up sembrano essere dipendenti dall’uso dell’emoji “razzo”.
Lo vedo ovunque: nei siti web e nelle app.
E ora che ci penso bene anche l’emoji “fuoco” nelle call to action è molto gettonata.

Tuttavia li capisco bene: attraverso l’utilizzo di questi elementi grafici si riesce a trasmettere un “tono di voce” più amichevole.
Poiché il nostro linguaggio di comunicazione, anche a lavoro, sta diventando più informale, i testi sul web o sulle app sono diventati più emotivi e umani grazie alle emoji.

Ma non sono qui per annoiarvi dicendovi quanto siano belle le emoji (perché questo lo sappiamo già tutti 🤩), ma piuttosto di come possiamo usare correttamente gli emoji nella progettazione di prodotti digitali.

 

1. Non usare emoji per sostituire le parole


Usa le parole per trasmettere un chiaro invito all’azione

Non importa quanto siano descrittive o chiare le emoji, non dovrebbero mai sostituire le parole in uso.
Le emoji sono molto utili per migliorare l’esperienza e accentuare il messaggio, ma le parole sono ancora protagoniste.

In termini tecnici inoltre questo potrebbe creare davvero dei grossi problemi.
Pensiamo ad esempio a chi utilizza software che identificano ed interpretano il testo mostrato sullo schermo di un computer per leggere poiché affetto da problemi alla vista: l’uso di sole emoji potrebbe cambiare completamente il messaggio, poiché uno screen reader “legge” solo gli “alt-text” (testi alternativi) di quell’emoji, quindi aumenterà la probabilità che le persone interpretino l’emoji in modo diverso da come previsto, aumentando il carico cognitivo in modo massiccio e rendendo poco chiaro il messaggio di base.

 

2. Non utilizzare troppe emoji o ripeterle


Non è necessario utilizzare le emoji in un testo già molto “ricco”

È facile esagerare con l’uso delle emoji, specialmente quando ce ne sono decine e decine tra cui scegliere.
Ma ricordiamoci che sarebbe utile usare un’emoji in un testo solo quando necessario.

Le emoji hanno un testo di descrizione incorporato, che verrà letto dagli screen reader.
Quindi nell’esempio sbagliato qui sopra, sentiresti il software leggere questo: “Cos’è il flat design? :arte: È uno stile :pennello: di design :matita: :arte: minimal che…”

Assicuratevi quindi di sapere cosa e come verrà letto il testo includendo gli emoji.

 

3. Non mettere emoji prima di messaggi importanti o inviti all’azione


Il pulsante in basso verrà letto così: “pollice su pollice su pollice su conferma”

Le emoji vengono sempre dopo un messaggio, mai prima.

Poiché abbiamo stabilito che le parole sono protagoniste, dovrebbero sempre venire prima.
Vogliamo che le persone ricevano prima il messaggio e poi che questo sia rafforzato mediante l’utilizzo di altri elementi.

Ho notato che alcune app di produttività come ad esempio Notion, giusto per citarne una, hanno adottato le emoji come parte integrante del loro prodotto, il che è assolutamente corretto, ma potrebbe verificarsi qualche problema di comprensione quando l’emoji viene prima del testo. Le emoji funzionano in modo leggermente diverso dalle icone, quindi dovremmo trattarle in modo diverso.

 

4. Non mettere emoji in mezzo delle parole


Nel secondo esempio sentirai “biglietti di ammissione” nel mezzo della frase mentre lo screen reader legge la frase.

Simile al punto precedente, dovremmo riservare le emoji per la fine di una frase.
Mettere un’emoji proprio nel mezzo del paragrafo potrebbe confondere gravemente gli utenti che utilizzano software di lettura dello schermo, poiché sentiranno la descrizione del testo alternativo di un’emoji come parte del messaggio. Gli emoji sono molto utili per migliorare o accentuare il significato alla fine di una frase.

 

5. Usate emoji chiare che sono ampiamente riconosciute


Sei forse un fan di Star Trek?

Evita le emoji ambigue che potrebbero essere interpretate in modo diverso dalle persone, perché non tutti le emoji sono uguali in termini di chiarezza.
Utilizzando questi segni grafici stiamo cercando di essere il più inclusivi possibile, pertanto se vogliamo coprire il più diversificato numero possibile di utenti va ricordato che tra questi possono esserci persone con background diversi per età, cultura, religione, nazionalità, ecc.

L’interpretazione dipenderà molto dalla cultura ed esperienze pregresse dei lettori, quindi un’emoji per alcuni di loro potrebbe significare qualcosa di completamente diverso da quello intendiamo noi, il che può causare confusione nel tuo messaggio.

 

6. Usa emoji che funzionano bene sia su sfondi chiari che scuri


Il colore della pelle delle emoji neutre è più versatile della pelle scura o bianca

Quando parliamo di interfacce e accessibilità non possiamo non tenere in considerazione il contrasto di colore tra i vari elementi.

Assicuratevi di testare le emoji su sfondi scuri e sfondi chiari.
Non è una buona idea utilizzare emoji chiare su uno sfondo chiaro e viceversa, se un’emoji ha poche varietà di sfumature, usa quella che funziona meglio su sfondi chiari e scuri.

Se c’è un caso in cui l’emoji che hai scelto non funziona bene con il colore di sfondo, dovresti valutarne una alternativa.
Solo per la torta ad esempio ci sono circa 5 emoji diverse e così via per molti altri soggetti.

Suggerimento: evita il colore della pelle scuro o chiaro nell’uso delle emoji, mantienilo giallo in quanto ha il miglior contrasto su sfondi scuri e chiari ed è maggiormente inclusivo nei confronti di utenti di tutte le nazionalità.

 

Concludendo

È molto divertente usare le emoji nei testi e pulsanti (anche io le uso abbastanza spesso), ma quando si tratta di adottare emoji all’interno del design di un prodotto digitale, dobbiamo essere consapevoli delle persone che utilizzano o potrebbero utilizzare il prodotto.

Gli utenti non vedenti e ipovedenti fanno molto affidamento sugli strumenti di lettura dei testi e sulle descrizioni che inseriamo nei testi alternativi.
I designer quindi dovrebbero garantire che i prodotti digitali vengano progettati per essere quanto più accessibili possibile, considerando TUTTE le persone come possibili utilizzatori.

Hai altri suggerimenti o casi studio da segnalare in tema emoji?
Parliamone insieme! Scrivimi in direct a @pflrn o su @befamilyit.

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Pierfilippo ArianoPierfilippo Ariano19 Aprile 2019