
In questi anni, confrontandomi con diversi designer e professionisti, mi è capitato spesso di discutere in merito alla “libertà” che dovremmo prenderci, in quanto professionisti, nello svolgere un lavoro che ci viene richiesto.
Dovremmo infatti essere liberi di progettare per i clienti con lo stesso entusiasmo e passione che abbiamo nei confronti di progetti che seguiamo per noi stessi.
Non dovremmo forse essere liberi di dare vita alle nostre idee?
Se siete appassionati da qualcosa – come ad esempio di auto e moto d’epoca, blog di moda, brand di abbigliamento, ecc. – dovreste rivendicare quei temi come “vostri”.
Il nostro lavoro ci offre la rara opportunità di abbinare le nostre competenze nella progettazione e i nostri interessi, unendo quindi il nostro talento su ciò che davvero ci interessa. È in questo modo che i nostri lavori si dimostreranno migliori.
Preparate il vostro ambiente di lavoro
Lavorare su progetti di cui siete fieri e che vi interessano vi renderà soddisfatti e maggiormente motivati a fare il meglio.
Lavorate con persone e brand che vi interessano in qualche modo.
La passione genera l’eccellenza.
Siate appassionati del vostro lavoro per essere i migliori.
Non dovreste limitarvi a progetti mediocri, a meno che, ovviamente, non vogliate essere designer mediocri.
Trovate il vostra strada
Ormai quasi dieci anni fa ho iniziato la mia “carriera” di designer. Inizialmente ero davvero affascinato da tutto ciò che era “design”: dallo sviluppo di loghi, allestimenti, tipografia, colore e un sacco di altre cose. Con il tempo però mi sono reso conto che la strada che più volevo perseguire era quella del web design e più nello specifico lo studio delle interfacce utente (la cosiddetta UI).
Già agli albori cercai di definire una mia identità come designer. Il mio primo sito web era nero, così come la maggior parte dei progetti successivi che ho seguito con passione in questi anni.
I visual e interfacce scure sono diventate ben presto parte integrante dell’estetica dei miei progetti.
Sono sempre stato attratto da vestiti più scuri, matite, quaderni, telefoni… in pratica, qualunque cosa fosse, la volevo in nero.
Questo ovviamente è qualcosa che si riflette nel mio lavoro: quando mi incontro con i clienti, infatti, cerco di convincerli a incorporare delle tonalità più scure, dove possibile, nei loro siti web o app. Rende tutto più elegante e sicuro.
«Ma non credi che ogni progetto dovrebbe essere differente?»
Questa la domanda che ogni tanto mi viene posta quando parlo di affronto questo tema.
Io credo tuttavia che ogni azienda che si rivolge a noi abbia delle necessità che si tradurranno in un output visivo attentamente studiato sulla base di cosa è efficace per loro, tuttavia se ci ha scelto probabilmente si aspetterà qualcosa di coerente con quanto visto all’interno del nostro portfolio, quindi in linea con il nostro stile.
Ciò non significa però dover rimanere bloccati nello stesso esatto stile e nei nostri processi per mesi, anni o decenni.
Verrebbe meno il nostro ruolo di designer e saremmo sempre più una macchina che si limita a operare seguendo schemi predefiniti.
Creare e sviluppare il proprio design, la propria estetica, il proprio stile, il proprio gusto, la propria firma, o in qualunque modo lo si voglia chiamare, per me significa essere un professionista consapevole del proprio lavoro. Siate disposti a sperimentare, provare nuove cose, ignorare le tendenze e fare qualcosa di strano, che magari piaccia solo a voi, ma che contenga tutta la vostra cultura ed esprima la vostra personalità.
Godetevi inoltre questo processo di creazione e definizione della vostra identità e del vostro modo di lavorare.
Troppo spesso noi, “creativi” per professione, diventiamo noiosi e fin troppo pratici. Preoccupati più di tempistiche e budget, talvolta dimenticandoci perché abbiamo scelto di fare questo lavoro.
Sperimentate in ogni occasione
Ho imparato molte volte che provare qualcosa di nuovo, diverso, strano, stupido o inutile ha contribuito a creare un piccolo nuovo aspetto del design che mi caratterizza.
Il buon design passa attraverso prove, test e fallimenti: richiede il coraggio di provare tutte le idee, invece di ipotizzare fin da subito che non funzioneranno.
E la maggior parte delle volte, il risultato si rivelerà una sorpresa.
Nel nostro lavoro sperimentare diventa più stimolante anche per i nostri clienti: alcuni, ad esempio, dopo aver visto su Dribbble progetti realizzati per divertimento e fini a se stessi, ci hanno commissionato lavori simili.
Vale la pena di essere un designer piuttosto che una macchina.
Vale la pena essere se stessi.
Pagherà più del vostro stipendio.
Vedere ciò che avete costruito, partendo da uno schermo vuoto, è la parte più bella di questo lavoro.
I principi fondamentali contano ancora
Pablo Picasso era un genio nell’arte classica molto prima che diventasse famoso per le opere cubiste che tutti noi oggi conosciamo maggiormente.
Ha padroneggiato tutti i fondamenti della pittura e la comprensione dei dettagli che caratterizzano i dipinti classici.
Lo stesso approccio dovremmo averlo noi designer: saper padroneggiare tutto ciò che sta alla base dei grandi progetti, in particolar modo gli aspetti più funzionali.
Picasso l’ha imparato facendo. Ha creato un’incredibile arte originale partendo dalle sue abilità e osando, fino alla definizione del proprio stile.
Era da molto tempo che desideravo cimentarmi seriamente nello sviluppo di interfacce: era davvero difficile per me trovare il fragile l’equilibrio tra colori, tipografia e proporzioni degli elementi all’interno dello schermo. Come sono arrivato a farlo? Con la pratica.
La pratica ci rende migliori
Dovete esercitarti ogni singolo giorno.
Dico davvero, ogni singolo giorno.
I più talentuosi designer, atleti, musicisti, scrittori, architetti, e chiunque altro, non sono diventati bravi e noti realizzando 3 progetti all’anno.
Nei loro studi, campi di allenamento, sale prova, teatri, ogni giorno si sono allenati per migliorare, e con molta pratica hanno sviluppato le competenze che li hanno resi grandi.
Se vi definite designer, non c’è motivo per cui voi non possiate passare almeno un’ora al giorno a progettare qualcosa.
Dovrebbe essere una parte vitale del vostro processo di crescita, personale e lavorativa.
Per fare pratica potete inventarvi qualsiasi cosa: progettare il sito web per l’azienda dei vostri sogni, progettare un brand inesistente e del tutto inventato, ipotizzare landing page o la pagina di un prodotto all’interno di un e-commerce. Sta solo a voi scegliere il soggetto e cominciare.
Le vostre ore per esercitarvi probabilmente non vi saranno mai pagate, ma i vostri risultati saranno il vero guadagno.
Ho fatto anche io molta pratica, e continuo a farne ogni giorno, perché questo è l’unico modo per migliorare davvero.
Tutte le ore di pratica si riverseranno nel prossimo progetto, quando riuscirete, ad esempio, a realizzare un lavoro incredibile rispettando scadenze strettissime, perché quel progetto, anche se in modo differente, lo avete già fatto centinaia di volte.
Con la pratica e il duro lavoro vi distinguerete
Padroneggiare le basi del vostro mestiere vi renderà un bravissimo operativo.
Padroneggiare il vostro stile di design vi renderà un bravissimo designer.
Comprendere le basi è fondamentale, ma non è affatto l’unica cosa importante.
Non dovreste smettere di allenarvi e fare pratica una volta terminati gli studi; al contrario, dovreste considerare quel momento come l’inizio della vostra capacità di saper progettare bene. Da quel momento in poi dovreste essere voi a cercare la continua formazione, al fine di migliorare.
Andate oltre le funzionalità. Create personalità.
Alzate l’asticella dei vostri lavori.
Create la vostra firma: vi aiuterà a costruire e sviluppare la vostra identità come designer.
Metteteci il tuo cuore e non scendete a compromessi sulle cose che contano.
Il lavoro fatto senza cuore e passione sarà proprio come il caffè che beviamo ogni mattina: è buono ed effettivamente adempie al suo compito, ma non sarà mai nulla che meriti di essere ricordato.