Quando lo scorso anno ci siamo rimboccati le maniche per aggiornare la brand identity di Be.Family, a Pierfilippo venne in mente che non potevamo di certo farci mancare un personalissimo illustration system. Io sostenni di buon grado l’iniziativa, amante dell’illustrazione quale sono, ma soprattutto da brava ignara della mole di lavoro che ci avrebbe richiesto! Come al solito più si è ignoranti in materia, più si sottovaluta la mole di lavoro.
«E che ci vuole dai, 5 minuti e me lo hai fatto un loghetto easy!»
– disse il cliente tipo al designer esterrefatto.
Procediamo per step.
Step 1: la ricerca
Vi dico solo che in Scrivania avevo una cartella di nome “Calderone”.
Dentro ci si poteva trovare un po’ di tutto, a partire da varie di queste illustrazioni:
Perché tutto questo gran ASSEMBRAMENTO?
Sebbene persino la legge lo vieti, mi si è reso necessario per due motivi fondamentali:
- comprendere i VINCOLI comuni ai vari disegni, comparandoli tra loro;
- capire i LIMITI di alcuni stili per poi trovare quello più adatto all’agenzia.
Step 2: stilare i vincoli
Se solitamente per le varie illustrazioni ci si lasciava ispirare dal momento e si cambiava prospettiva, uso delle ombre, spessore delle linee, espressioni del volto e chi più ne ha più ne metta, di fronte al progetto di un illustration system la scelta andava presa a priori. Via quindi le ombre, viva la bidimensionalità e la visione frontale dei soggetti, via pure le espressioni del volto, così da conservare una buona resa dell’immagine anche a scala ridotta (senza costringere l’osservatore a zoommare al 600%).
Ora lo scrivo tutto d’un fiato, ma non sono state scelte scontate!
Per fortuna esistono dei principi base da tenere bene a mente.
Il sistema dev’essere:
- FLESSIBILE, o abbastanza flessibile da adattarsi a diversi formati per i vari posizionamenti dei social media
- SCALABILE, ovvero anche altri designer dovrebbero essere in grado di contribuire al sistema creando illustrazioni basate sullo stile, senza augurare alcun male a chi ha iniziato l’opera
- PERSONALIZZABILE, per potersi adattare a diversi colori di sfondo modificando in un click i colori dei vari elementi
- COERENTE alle famose linee guida iniziali e alla palette colori della propria brand identity
Step 3: lista della spesa
Pensavate voi che allo step 3 ci fosse “iniziare a disegnare”!
E invece no, perché mai disegnare a casaccio quando si può seguire una ponderatissima lista di ciò che ci sarà utile? Siccome Be.Family non si occupa di fiori ed alberi da frutto e neppure di componenti navali, il focus è stato mantenuto sulla persona, sull’utente tipo e sugli oggetti con cui interagisce (tablet, laptop, smartphone, nuvolette di dialogo e schemi). Certo anche lo sfondo in un’immagine vuole la sua parte, quindi altri elementi d’arredo sono stati pensati per completare la scena, mantenendo in questo caso colori meno accesi per non rubare risalto agli elementi principali.
Ora sì che è arrivato il momento di aprire Illustrator…
Step 4: di-se-gna-re!
Piccola puntualizzazione, l’illustration system ha come fine ultimo il suo utilizzo tramite Sketch, però piuttosto che disegnare tutte le componenti direttamente con tale programma avrei preferito impaginare in PowerPoint tutte le brochure del mondo e ricevere da qui alla mia morte solo loghi.doc. In sintesi, consiglio caldamente a chiunque voglia intraprendere una mission simile, di disegnare in Illustrator (o simili) per passare POI le illustrazioni in Sketch. Nel fare ciò però rammentate bene i vincoli futuri!
Per poter creare dei simboli in Sketch (e fidatevi che vorrete crearli), ogni parte del corpo (per fare un esempio) andrà separata.
E non è finita qui.
Avete presente quei libretti da bambini, dove girando pezzi di pagina si cambia il busto dell’animale e lo si mixa con la testa e la coda di altri animali? Con i disegni di Be.Family succede lo stesso, una vera e propria chimera. Quindi per rendere intercambiabili vari tipi di gambe, tutte dovranno confluire in un bacino che mantenga sempre la stessa posizione e larghezza. Volete disegnare varie forme per il volto? Ben venga, ma che siano tutte accomunate dallo stesso collo.
Step 5: l’elemento di scompiglio
Operiamo un salto spazio-temporale e balziamo dritti alla fine del nostro illustration system.
Immaginatevi di aver tutto pronto, tutti gli omini intercambiabili, gli sfondi in perfetta armonia cromatica con la palette impostata, tutto bello ed ordinato. Wow, che senso di pace. Avere stili coerenti in tutto il sistema di illustrazione è una cosa che rende fieri, ma il pericolo di cadere vittime della propria rigidità è sempre dietro l’angolo. Come ovviare al problema? Creando degli oggetti che appaiano di tanto in tanto a scompigliare un po’ le cose! Per conferire maggior “carattere” alle nostre illustrazioni ci siamo ispirati alla nostra mascotte, Kevin. A partire da lui, sono stati disegnati alcuni stickers che nelle nostre tavole illustrate fungono proprio da… da stickers!
Se può sembrare una scelta casuale, beh non lo è stata. Sovversivi sin dagli anni ‘80, gli stickers col loro animo skater e punk smorzano la seriosità di certe illustrazioni, si sposano bene con il tone di voce che vogliamo mantenere e li possiamo applicare in maniera reiterata.
Un sentito “grazie” al capostipite della sticker art, l’adesivo “Andre the Giant has a posse” di Shepard Fairey, divenuto poi semplicemente Obey Giant.
Certo avere degli adesivi e non poterli attaccare ai nostri laptop creava in noi un enorme dissidio morale, per questo abbiamo fatto il passo ulteriore e ne abbiamo stampati un bel po’! Ci siamo affidati nello specifico a Sticker Mule. Le possibilità sono tante, passiamo dagli olografici ai trasparenti, dai mezzo taglio al taglio completo… Ce n’è per tutti i gusti, noi siamo rimasti contenti e a chi passa a trovarci in studio non ne verrà negato uno.
Dave Kinsey, artista e grafico disse:
«Mi piacciono gli sticker perché lasciano un segno che può influenzare l’umore delle persone, far scaturire loro un pensiero e ispirare una reazione. Mi piace l’idea che i miei adesivi diventino parte del movimento della strada, assorbiti dalla popolazione.»
Ok, questo articolo papirico sta volgendo al termine, ma prima dei saluti vi lascio con uno spoilerone e dei compiti per casa.
Spoilerone
Consapevoli che parlare d’illustration system senza metterci mano potrebbe essere utile quanto parlare del sesso degli angeli, abbiamo una sorpresa per voi. Vi metteremo a disposizione un piccolo illustration system da noi ideato e nelle prossime puntate del blog vi spiegheremo come usarlo passo per passo.
Compiti per casa
In questo lasso di tempo che ci separerà, voi tenetevi pronti e prendetevi avanti, installando la versione di prova di Sketch pronta ad accogliere il nostro file-regalo!
A presto!